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DUE GIORNI DI FREISA (di Alessandro Felis)

Freisa protagonista nella vetrina dei prodotti tipici chieresi. Sabato 3 e domenica 4 maggio torna di “Di Freisa in Freisa”, la quinta edizione della manifestazione enogastronomica che il Consorzio di tutela e valorizzazione delle doc Freisa di Chieri e Collina Torinese organizza insieme a Comune di Chieri, Go Wine e Slow Food.

I produttori del Consorzio sono pronti ad accompagnare il pubblico in un viaggio sensoriale fatto di degustazioni nella cornice del centro storico di Chieri e visite alle cantine e alle vigne dove viene prodotto il fiore all’occhiello dei vini della zona. Tante le iniziative riservate agli operatori e ai semplici appassionati di vino. E accanto a queste laboratori e focus per assaporare grissini rubatà e focacce dolci chieresi.

Due giorni per ricordare e valorizzare il legame che il Chierese ha con la terra e la natura. Una dimensione che va via via riscoprendosi, grazie anche ai progetti promossi da enti e associazioni del territorio. Per tutto il week end della manifestazione il Freisa sarà anche ospite d’onore nelle vetrine dei negozi chieresi.

SABATO 3 MAGGIO

“Di Freisa in Freisa” debutta sabato , dalle 9,30 alle 13, con u appuntamento riservato agli operatori del settore: il wine testing organizzato dal Consorzi della manifestazione è però fissata per le 15,30 in piazza Cavour, con la partecipazione accanto alle autorità della Filarmonica Chierese, protagonista di un concerto fino a piazza Umberto.

L’Enoteca itinerante dei vini Freisa del Piemonte aprirà nell’isola pedonale di via Vittorio Emanuele dalle 15 alle 20. A disposizione del pubblico oltre 60 etichette Freisa selezionate dal Consorzio e degustazioni accompagnate dai tradizionali grissini rubatà.
Otto assaggi di Freisa costano 6 euro (2 euro la cauzione per il calice), mentre l’assaggio di rubatà sarà gratuito. Coupon e bicchieri saranno a disposizione nei punti informativi di piazza Cavour e piazza Umberto.

Freisa ancora protagonista nel pomeriggio, dalle 17,30 alle 18,30, nell’area laboratori di piazza Umberto. Il Consorzio del Freisa, insieme a Go Wine e Slow Food, organizza infatti un mini corso di degustazione di Freisa e dei vini d’eccellenza del territorio, presentato da Alessandro Felis. Alle 18,30, nello stand Slow Food di piazza Cavour e nei bar aderenti, il Freisa sarà invece l’ingrediente principale di un aperitivo alternativo: cocktail creati miscelando il nettare chierese con vermouth piemontesi di piccoli produttori. A proporli saranno esperti barman.

Nella giornata di sabato, i soci del Consorzio del Freisa saranno anche gli attori principali di “Cantine aperte”. Gli appassionati di vino e campagna avranno infatti l’opportunità di visitare vigne e cantine dell’azienda vitivinicola Stefano Rossotto di Cinzano (dalle 15 alle 20), dell’azienda vitivinicola Balbiano Melchiorre di Andezeno (15-20), della cantina Guido Rubatto di Enrico Rubatto a Chieri (15-20), della società cooperativa Terre dei Santi di Castelnuovo (8,30-13 e 14,30-18) e della cantina Il Girapoggio di Verrua Savoia (15-20).

“Di Freisa in Freisa” abbraccia l’identità chierese. Oltre al vino la manifestazione riserva infatti anche spazi ai prodotti tipici della zona, alla cultura della terra e ai legami che la città ha stretto seguendo le origini dei suoi cittadini e le iniziative di solidarietà.

Sabato dalle 10 alle 20, sempre nell’isola pedonale di via Vittorio Emanuele, Slow Food organizza un’esposizione, con vendita e possibili degustazioni delle produzioni agroalimentari del Piemonte.
Nello stesso orario, in piazza Cavour, sarà riservato uno spazio alle città gemellate con Chieri, Nanoro (Burkina Faso) e Tolve (Basilicata), e al TechLab di via Vittorio Emanuele 1, accanto alla biblioteca dell’ex area Tabasso, ci sarà un workshop di progettazione di arredo urbano con materiali di recupero.

Piazza Cavour farà da cornice alle iniziative legate all’“Orto mobile”. Dalle 11 alle 11,30, si parlerà di terra e orticoltura del territorio e di varierà autoctone con i tecnici di Agrilab. A seguire, in orario 11,30- 12,30 sarà possibile visitare l’antica vigna della Rocchetta di Porta Gialdo curata sempre da Agrilab. Dalle 15,30 alle 16,15 Slow Food e gli esperti del progetto “Orto in condotta” parleranno invece di terreno e compost.

Sul fronte dei prodotti tipici, l’area laboratori di piazza Umberto ospiterà dalle 15 alle 17 l’appuntamento con la cucina aperto a bambini e adulti: associazione Pepa e Università di Scienze Gastronomiche sveleranno i segreti di rubatà e focacce dolci chieresi.

La manifestazione riserverà infine uno spazio all’arte di strada con “Festival living circus”, spettacoli di arti circensi e teatro di strada, che intratterranno il pubblico in piazza Cavour, piazza Umberto e piazzetta della Meridiana dalle 16 alle 19. La regia è di Cirko Vertigo.

DOMENICA 4 MAGGIO

“Di Freisa in Freisa” riproporrà anche domenica 4 maggio le proposte più salienti della manifestazione. L’Enoteca itinerante con degustazioni di Freisa e rubatà animeranno l’isola pedonale di via Vittorio Emanuele dalle 11 alle 20 (coupon degustazione e calici gli info point delle piazze Umberto e Cavour). Il laboratorio di degustazione curato dal Consorzio intratterrà gli appassionati dalle 17,30 alle 18,30 in piazza Umberto, mentre alle 18,30 sarà ancora l’aperitivo alternativo di Slow Food in piazza Cavour e dei bar aderenti a stuzzicare i palati in cerca di un modo nuovo di assaporare il Freisa attraverso i cocktail.

Domenica si prolungherà anche l’orario delle “Cantine Aperte” dei produttori aderenti al Consorzio di tutela del Freisa. Dalle 11 alle 20 il pubblico potrà visitare l’azienda vitivinicola Stefano Rossotto di Cinzano, Balbiano Melchiorre di Andezeno, la cantina Guido Rubatto di Enrico Rubatto a Chieri, e Il Girapoggio di Verrua Savoia. Aperta dalle 8,30 alle 13 anche la società cooperativa Terre dei Santi di Castelnuovo.

Non solo vino anche nella domenica di “Di Freisa in Freisa”. Dalle 10 alle 20, sempre nell’isola pedonale di via Vittorio Emanuele, torna l’esposizione, con vendita e possibili degustazioni delle produzioni agroalimentari del Piemonte a cura di Slow Food. E nello stesso orario, in piazza Umberto, torneranno gli spazi dedicati alle città gemellate con Chieri: Nanoro e Tolve, e al TechLab di via Vittorio Emanuele I il workshop di progettazione di arredo urbano con materiali riciclati.

Via Palazzo di Città ospiterà per tutta la giornata il mercato straordinario a cura dell’Associazione venditori ambulanti chieresi. E l’“Orto mobile” tornerà in piazza Cavour. Dalle 11 alle 11,30, si parlerà ancora di terra e orticoltura del territorio e di varierà autoctone con i tecnici di Agrilab. A seguire, in orario 11,30- 12,30 sarà possibile visitare l’antica vigna della Rocchetta di Porta Gialdo curata sempre da Agrilab. Dalle 15,30 alle 16,15 Slow Food e gli esperti del progetto “Orto in condotta” parleranno invece di terreno e compost. Si discuterà inoltre di progettazione dell’orto con tecniche di permacoltura dalle 16,15 alle 17,30 e, a seguire, fino alle 18,30, di compost e costruzione di una compostiera con le associazioni Officine Sistematiche, Pepa e con il Consorzio chierese per i servizi.

Anche domenica 4 maggio saranno due i laboratori dedicati alla cucina. Dalle 11 alle 12,30, in piazza Umberto, l’associazione Pepa e l’Università di Scienze Gastronomiche mostreranno ai partecipanti come riciclo, riuso e creatività possono essere ingredienti fondamentali in cucina. E dalle 15 alle 17 tornerà lo spazio aperto a grandi e piccini e dedicato ai segreti di grissini rubatà e focacce dolci chieresi.

L’animazione della domenica, a cura di “Controcanto”, proporrà infine musica e danze occitane itineranti dalle 15 alle 19 lungo via Vittorio Emanuele.

FREISA E PIATTI TIPICI DEL CHIERESE

“Di Freisa in Freisa” coinvolge nel suo programma anche l’Associazione dei ristoratori chieresi. Nelle due giornate di manifestazione otto locali chieresi proporranno apericena, piatti tipici del chierese e asparagi, da gustare rigorosamente con un buon bicchiere di Freisa. Porte aperte all’Emanuel Vittorio di via Vittorio Emanuele 105, al Caffè Letterario di via Vittorio Emanuele 1, a Casa Casellae (piazza Caselli 4), al Cavallino Bianco (via Palazzo di Città 123), la ristorante La Chiocciola (via San Giorgio 12), a Le Terrazze (corso Matteotti 7), al Mc Break (via Lombroso 6) e infine al Ristorante San Martino (strada Baldissero 66).

FREISA E MUSEI

La manifestazione dedicata al Freisa sarà accompagnata dall’apertura straordinaria dei principali musei chieresi. Il Centro visite Don Bosco, nel complesso San Filippo di via Vittorio Emanuele 63 sarà aperto sabato, dalle 15 alle 18, e domenica in orario 16-18. La mostra Archeologica di Chieri e l’esposizione temporanea “Tracce di vino in età romana” saranno aperte in Municipio (via Palazzo di Città 10) sabato dalle 9,30 alle 12,30 e domenica dalle 16 alle 19. Il Museo del Tessile di via Santa Clara aprirà al pubblico domenica in orario 15-18. Infine il Museo Martini (a Pessione in piazza Luigi Rossi 2) sarà disponibile per le visite sabato e domenica in orario 9-12 e 14-17.

L’UVA E IL VINO FREISA (di Alessandro Felis)

Vitigno a frutto rosso diffuso in buona parte del Piemonte, si presenta con grappolo allungato e  spargolo, con acini medi, rotondi, di colore nero bluastro dal peduncolo lungo e verde e di grandezza leggermente inferiore alla media. La buccia è sottile e pruinosa, la polpa succosa, di sapore dolce con una punta di aspro; matura ad inizio ottobre. Il vitigno Freisa è apprezzato per la vigoria e la capacità di adattarsi ai più diversi terreni anche se sono da “considerarsi idonei i vigneti collinari, in buona esposizione con terreni preferibilmente di medio impasto calcareo-argillosi, con esclusione di quelli di fondovalle, pianeggianti o tendenzialmente umidi”, così come recitano i disciplinari di produzione delle due Doc storiche, Freisa di Chieri e Freisa di Asti. La prima, circoscritta alla zona collinare, ultima propaggine del Monferrato, che da Torino si spinge a levante fino a Chieri e la seconda, prodotta nel territorio collinare della provincia di Asti. Negli anni, la denominazione di origine controllata è stata conferita anche le uve Freisa di altre zone e così nascono Langhe Freisa, Monferrato Freisa e Pinerolese Freisa. Compagna del Grignolino nelle denominazioni Grignolino del Monferrato Casalese e Grignolino d’Asti. Come la gente di queste terre, come il tartufo, si nasconde, si fa desiderare per poi aprirsi e diventare generosa nei calici di chi sa apprezzarla.

Due città, da sempre si contendono il “cognome” di questo compagno di merende e di pasti dove la potenzialità dell’uva si estrinseca in mille abbinamenti. Quando le nebbie avvolgono i filari e sfumano i contorni dei filari e delle cascine, suona l’ora della bagna caoda, piatto conviviale che unisce le colline piemontesi e ha nel Freisa, il vero compagno di strada. Un vino gradevole, non troppo strutturato, fresco e profumato, che viene prodotto nelle tipologie secco ed amabile ma anche frizzante e spumantizzato con il metodo Charmat. Se una volta, la tipologia amabile era la più diffusa, il vino beverino delle scampagnate in collina, delle merende sinoire o per rinfrescarsi quando la calura diventava insopportabile, oggi il tipo secco fa parte delle abitudini dei consumatori e diventa compagno da tutto pasto ma anche di arrosti e secondi importanti quando l’affinamento nel legno ammorbidisce e impreziosisce il nettare.

Da sempre divide i sostenitori di Chieri e di Asti che si riconciliano brindando alla salute di quest’uva che è targata Piemonte e profondamente subalpina nel Dna. La Freisa di Chieri è forse storicamente più anziana ma, verrebbe da pensare, che la disputa gioiosa che contrappone fazioni di bevitori accorti sia più da attribuire ad un sano e goliardico campanilismo che a diatribe enologiche e ampelografiche. Piace ricordare questi pochi versi, di autore sconosciuto:

Questa Freisa, sia di Chieri,

d’Asti, Frinco o Refrancore,

v’allontana dai pensieri,

dalle crisi e dal dottore.

 

Cin cin! E che Freisa sia!

STORIA DI FREISA, FRESE E FRESIE (di Alessandro Felis)

Il Freisa, vitigno tipicamente piemontese, ha una storia di almeno 500 anni così come da documentazioni pervenute sino ai giorni nostri. La sua presenza nei territori degli odierni Monferrato e Collina Torinese è sicuramente precedente ma con altri nomi ad indicare l’uva locale.

All’inizio del 1500 delle carrate di fresie, sono citate in una tariffa di pedaggio di Pancalieri, in provincia di Torino. Le “frese” cinquecentesche sono poste tra i vini pregiati e sono stimate il doppio del vino comune. Prosegue nel 1600 la storia di questo vitigno, nei tempi antichi molto spesso citato con il plurale “fresie” o “freise” anche se non se ne trova traccia nella pubblicazione del Giovanni Battista Croce “Dell’eccellenza e della diversità dei vini che nella montagna di Torino si fanno e del modo di farli”. La prima descrizione ampelografica risale alla fine del 1700 ed è quella del Conte Giuseppe Nuvolone-Pergamo, direttore dell’Orto Sperimentale della Reale Società di Agricoltura di Torino. Dal 1800 importanti studiosi dei vitigni ne parlarono nelle loro opere scientifiche. In merito alla zona d’origine ritenevano che la Freisa costituisse un tipo di vitigno molto particolare che si doveva ritenere originario dei colli che si stendono fra Asti e Torino. Oltre alla Freisa di Chieri o la “fresietta”, più estesamente coltivata, se ne indicavano altre due varietà: la “fresia grossa e la fresia pica”. Alla fine del 1800 la coltivazione della Freisa venne intensificata, per la sua caratteristica di resistere all’attacco della peronospora e diventa il vitigno predominante nel circondario di Torino. E molto diffuso nella zona di Asti.